Progetto “Cura et Labora 2.0: proposta di formazione al lavoro per favorire il recupero e il reinserimento socio-lavorativo delle persone tossicodipendenti

Le persone in uscita da percorsi terapeutici riabilitativi che si riaffacciano al mondo del lavoro, sono cittadini esclusi per lungo tempo dai processi produttivi e che attraverso un intervento guidato di reinserimento lavorativo cercano di ritrovare un loro ruolo nel tessuto delle relazioni sociali da cui sono stati esclusi. Si tratta di persone in situazione di disagio, che devono ricostruire la propria identità e i propri legami; persone che devono rielaborare il proprio passato per tracciare il proprio futuro.

La mancanza di un lavoro per lungo tempo (il percorso terapeutico residenziale mediamente dura due anni), la bassa professionalità (conseguenza quasi obbligata di precoci abbandoni scolastici e di insufficiente formazione professionale), la ricerca di normalità e autonomia, il bisogno di un salario come fonte di denaro "pulito", sono gli elementi che ne caratterizzano il percorso di reinserimento sociale e lavorativo.

Il progetto “Cura et Labora 2.0” intende dare continuità alla metodologia di formazione e inserimento lavorativo sperimentata nel biennio appena concluso al fine di migliorare l’efficienza e la capacità di inclusione nella Comunità di riferimento dei destinatari dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari offerti da Casa del Giovane.

Le azioni previste sono 3:

  • Il recupero e la formazione in situazione attraverso l’inserimento delle persone accolte nei laboratori di lavoro (falegnameria, carpenteria, cucina, manutenzione del verde
  • La formazione specifica (come ad esempio sicurezza, HACCP, conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili) affidata agli enti di formazione presenti sul territorio, che conoscono la realtà di Casa del Giovane e che propongono l’attività, sia in aula che sul campo, presso le nostre strutture.
  • L’inserimento lavorativo in un contesto esterno alla Comunità attraverso lo strumento del tirocinio formativo extracurriculare.

Il progetto è finanziato dalla Fondazione Comunitaria di Pavia e Fondazione Cariplo.

 

Progetto “Un’oasi per le api: laboratorio di apicoltura nel percorso riabilitativo delle persone tossicodipendenti

Nel corso del 2023, in una prospettiva di rinnovo e ampliamento delle attività laboratoriali oggi proposte nel percorso terapeutico riabilitativo delle persone tossicodipendenti accolte in Comunità Casa del Giovane, è maturata la proposta di realizzare un’oasi per le api dove svolgere, insieme ai giovani accolti, l’attività di apicoltura.

Le attività comprendono la manutenzione del Parco di Via Lomonaco 43, delimitato dagli edifici che accolgono i servizi d’accoglienza e confinante con il corso d’acqua denominato “Navigliaccio”. Il Parco costituisce un piccolo ma significativo patrimonio nell’ecosistema cittadino e offre un’oasi naturale per le api che rivestono un ruolo centrale nel nostro ecosistema soprattutto in virtù del loro inestimabile lavoro di impollinazione.

Implementando le attività di manutenzione del verde con l’avvio di un’attività di apicoltura, Casa del Giovane vuole dare una risposta ai bisogni delle persone accolte (recupero, riabilitazione, reinserimento sociale e lavorativo), organizzando un’attività di apicoltura che al tempo stesso possa contribuire alla sopravvivenza delle api e ristabilire un equilibrio ecologico in un mondo aggredito dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento.

Grazie al finanziamento di Fondazione Banca del Monte di Lombardia sarà possibile realizzare l’apiario, con annesso magazzino per le attrezzature e laboratorio per le attività di smielatura e invasettamento del miele, e “ridisegnare” nel contempo le fioriture del parco con la semina di specie particolarmente attrattive per le api.